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"A Catania, la scia di inganni dei beneficiari del reddito di cittadinanza"
Sono stati scoperti oltre 389 beneficiari del reddito di cittadinanza di cui solo 473 hanno diritto a riceverlo. Tra loro ci sono persone che presentano famiglie alterate o che dichiarano di essere singoli, ma in realtà ci sono più persone che beneficiano della somma. Il danno per l'erario è di circa tre milioni di euro.
Nel quartiere di Librino, zona sud di Catania, si trovano una grande quantità di questi falsi beneficiari, molti dei quali hanno già ricevuto il reddito di cittadinanza anche se non ne hanno diritto. Gli investigatori parlano di "molteplici ed evidenti irregolarità" commesse dagli indebiti percettori che volevano ingannare lo Stato italiano.
Secondo l'inchiesta, alcuni beneficiari hanno dichiarato di essere l'unica componente della famiglia, ma in realtà c'erano già persone che lavoravano. Altri hanno chiesto il reddito per sé stessi e per altre persone dello stesso nucleo familiare. Un caso eclatante è quello di una famiglia di 4 persone che ha ricevuto circa 18 mila euro dal 2020 al 2022, senza dichiarare l'esatta composizione del nucleo familiare.
Inoltre, sono stati individuati cittadini rumeni che utilizzavano lo stesso indirizzo per chiedere il reddito di cittadinanza, anche se non abitavano in quella casa. Alcuni beneficiari hanno indicato residenze fittizie, come un negozio o un'area di campagna. In alcuni casi l'indirizzo corrispondeva a quello del carcere dove il percettore del reddito di cittadinanza aveva soggiornato in precedenza.
Anche numerose persone agli arresti domiciliari e lavoratori "in nero" sono state scoperte tra i beneficiari. Tra loro ci sono anche cittadini stranieri che attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni, requisito richiesto dalla legge per ottenere il beneficio.
Questo caso di irregolarità è l'ultimo nella città, ma non è la prima. Gli stessi carabinieri hanno scoperto altri 250 falsi beneficiari del reddito di cittadinanza l'anno scorso, con un danno erariale di circa un milione e ottocento mila euro.
Sono stati scoperti oltre 389 beneficiari del reddito di cittadinanza di cui solo 473 hanno diritto a riceverlo. Tra loro ci sono persone che presentano famiglie alterate o che dichiarano di essere singoli, ma in realtà ci sono più persone che beneficiano della somma. Il danno per l'erario è di circa tre milioni di euro.
Nel quartiere di Librino, zona sud di Catania, si trovano una grande quantità di questi falsi beneficiari, molti dei quali hanno già ricevuto il reddito di cittadinanza anche se non ne hanno diritto. Gli investigatori parlano di "molteplici ed evidenti irregolarità" commesse dagli indebiti percettori che volevano ingannare lo Stato italiano.
Secondo l'inchiesta, alcuni beneficiari hanno dichiarato di essere l'unica componente della famiglia, ma in realtà c'erano già persone che lavoravano. Altri hanno chiesto il reddito per sé stessi e per altre persone dello stesso nucleo familiare. Un caso eclatante è quello di una famiglia di 4 persone che ha ricevuto circa 18 mila euro dal 2020 al 2022, senza dichiarare l'esatta composizione del nucleo familiare.
Inoltre, sono stati individuati cittadini rumeni che utilizzavano lo stesso indirizzo per chiedere il reddito di cittadinanza, anche se non abitavano in quella casa. Alcuni beneficiari hanno indicato residenze fittizie, come un negozio o un'area di campagna. In alcuni casi l'indirizzo corrispondeva a quello del carcere dove il percettore del reddito di cittadinanza aveva soggiornato in precedenza.
Anche numerose persone agli arresti domiciliari e lavoratori "in nero" sono state scoperte tra i beneficiari. Tra loro ci sono anche cittadini stranieri che attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni, requisito richiesto dalla legge per ottenere il beneficio.
Questo caso di irregolarità è l'ultimo nella città, ma non è la prima. Gli stessi carabinieri hanno scoperto altri 250 falsi beneficiari del reddito di cittadinanza l'anno scorso, con un danno erariale di circa un milione e ottocento mila euro.