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Un gruppo di 389 persone che ricevono il reddito di cittadinanza a Catania non ne aveva diritto. Le indagini condotte dai carabinieri della compagnia Fontanarossa e dagli ufficiali dell'Inps hanno rilevato numerose irregolarità nel momento in cui i beneficiari hanno richiesto il beneficio.
I beneficiari provenivano principalmente dal quartiere di Librino, zona sud della città. La popolazione locale è di circa 75 mila abitanti, un quarto dell'intera città. Gli investigatori hanno identificato "molteplici ed evidenti irregolarità commesse dagli indebiti percettori" con la piena consapevolezza di voler ingannare lo Stato italiano.
Per esempio, alcune persone dichiaravano di essere l'unico componente del nucleo familiare, ma in realtà c'erano già qualcuno che lavorava o ci sono state richieste di reddito da parte di più persone dello stesso nucleo familiare. Un caso particolarmente emblematico è stato quello di una famiglia di 4 persone che erano riuscite ad accaparrarsi un reddito complessivo pari a euro 18.496,75, dichiarandosi "da soli" a casa.
Alcuni cittadini rumeni hanno indicato residenze fittizie, come un indirizzo che corrisponde a una casa non abitata o addirittura a un negozio. In alcuni casi, l'indirizzo corrispondeva a quello di un carcere dove il percettore del reddito aveva soggiornato in precedenza.
Inoltre, sono state contate persone agli arresti domiciliari e lavoratori "in nero", soprattutto in cantieri edili. Controllati sono anche numerosi cittadini stranieri che non hanno diritto al reddito, molti dei quali attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni.
L'inchiesta ha rilevato un danno erariale di circa 3 milioni di euro. Questo è il secondo caso a Catania riguardante percettori del reddito di cittadinanza, con altri 250 casi scoperti nell'ultimo anno, per un danno erariale di circa 1 milione e 850 mila euro.
La sequestro di 76 carte per riscuotere il reddito di cittadinanza hanno trovato in possesso di mafiosi. Questo è solo un esempio delle numerose irregolarità che sono state scoperte nelle indagini.
I beneficiari provenivano principalmente dal quartiere di Librino, zona sud della città. La popolazione locale è di circa 75 mila abitanti, un quarto dell'intera città. Gli investigatori hanno identificato "molteplici ed evidenti irregolarità commesse dagli indebiti percettori" con la piena consapevolezza di voler ingannare lo Stato italiano.
Per esempio, alcune persone dichiaravano di essere l'unico componente del nucleo familiare, ma in realtà c'erano già qualcuno che lavorava o ci sono state richieste di reddito da parte di più persone dello stesso nucleo familiare. Un caso particolarmente emblematico è stato quello di una famiglia di 4 persone che erano riuscite ad accaparrarsi un reddito complessivo pari a euro 18.496,75, dichiarandosi "da soli" a casa.
Alcuni cittadini rumeni hanno indicato residenze fittizie, come un indirizzo che corrisponde a una casa non abitata o addirittura a un negozio. In alcuni casi, l'indirizzo corrispondeva a quello di un carcere dove il percettore del reddito aveva soggiornato in precedenza.
Inoltre, sono state contate persone agli arresti domiciliari e lavoratori "in nero", soprattutto in cantieri edili. Controllati sono anche numerosi cittadini stranieri che non hanno diritto al reddito, molti dei quali attestavano falsamente di essere residenti in Italia da più di dieci anni.
L'inchiesta ha rilevato un danno erariale di circa 3 milioni di euro. Questo è il secondo caso a Catania riguardante percettori del reddito di cittadinanza, con altri 250 casi scoperti nell'ultimo anno, per un danno erariale di circa 1 milione e 850 mila euro.
La sequestro di 76 carte per riscuotere il reddito di cittadinanza hanno trovato in possesso di mafiosi. Questo è solo un esempio delle numerose irregolarità che sono state scoperte nelle indagini.