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La Chiesa cattolica italiana si sta infine aprendo alle esigenze della comunità Lgbt, con una terza assemblea sinodale che promuove la comprensione e l'accoglienza di tutti. I vescovi hanno invocato aiuto per comprendere "tutti", specialmente quelli ai margini della vita ecclesiale e sacramentale.
Il Documento di sintesi "Lievito di pace e di speranza" approvato ieri, dopo 4 anni di cammino, contiene due punti fondamentali. Il primo richiede il riconoscimento e l'accompagnamento delle persone omosessuali e transgender, così come dei loro genitori, che già appartengono alla comunità cristiana. La Chiesa invita le Chiese locali a superare "l'atteggiamento discriminatorio diffuso" e a promuovere la prossimità verso chi è ferito e discriminato.
La seconda richiesta concerne il ruolo delle donne nella Chiesa, con la richiesta di una maggiore presenza femminile negli organismi diocesani e parrocchiali, nelle scuole di teologia e negli ambiti formativi. La Santa Sede è chiesta a contribuire all'approfondimento delle questioni relative al diaconato delle donne.
Queste richieste arrivano proprio nei giorni in cui il gruppo ecclesiale privo di riconoscimento ufficiale "Noi siamo Chiesa" è al Vaticano per il Giubileo delle equipe sinodali, che promuove la piena partecipazione delle donne ai ministeri ecclesiali e il superamento di ogni discriminazione nei confronti delle persone omosessuali.
La Chiesa cattolica italiana sta infine iniziando a comprendere che "la comunità ecclesiale vuole essere uno spazio nel quale ognuno può sentirsi compreso, accolto, accompagnato e incoraggiato". Ma per questo, ci vuole ancora un ulteriore approfondimento, confronto e discernimento comuni.
Il Documento di sintesi "Lievito di pace e di speranza" approvato ieri, dopo 4 anni di cammino, contiene due punti fondamentali. Il primo richiede il riconoscimento e l'accompagnamento delle persone omosessuali e transgender, così come dei loro genitori, che già appartengono alla comunità cristiana. La Chiesa invita le Chiese locali a superare "l'atteggiamento discriminatorio diffuso" e a promuovere la prossimità verso chi è ferito e discriminato.
La seconda richiesta concerne il ruolo delle donne nella Chiesa, con la richiesta di una maggiore presenza femminile negli organismi diocesani e parrocchiali, nelle scuole di teologia e negli ambiti formativi. La Santa Sede è chiesta a contribuire all'approfondimento delle questioni relative al diaconato delle donne.
Queste richieste arrivano proprio nei giorni in cui il gruppo ecclesiale privo di riconoscimento ufficiale "Noi siamo Chiesa" è al Vaticano per il Giubileo delle equipe sinodali, che promuove la piena partecipazione delle donne ai ministeri ecclesiali e il superamento di ogni discriminazione nei confronti delle persone omosessuali.
La Chiesa cattolica italiana sta infine iniziando a comprendere che "la comunità ecclesiale vuole essere uno spazio nel quale ognuno può sentirsi compreso, accolto, accompagnato e incoraggiato". Ma per questo, ci vuole ancora un ulteriore approfondimento, confronto e discernimento comuni.