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Una sera tranquilla a Roma si è trasformata in uno scontro violento. Alessandro Sahebi, un giornalista romano, indossava una semplice felpa con il simbolo del movimento internazionale antifascista eppure era stato bersagliato da tre persone per averla indossata. Il tutto è stato registrato su Instagram.
Secondo Sahebi, mentre si trovava in zona Brancaccio, vicino al teatro Brancaccio, fu avvicinato da due uomini che gli intimarono di togliere la felpa. Ma quando si rifiutò, uno dei tre gli lanciò un ceffone e il terzo uomo gli tirò un ceffone direttamente in faccia. "Mi hanno colpito in faccia", scrive Sahebi.
Ma cosa c'è dietro questo episodio? Secondo lo stesso giornalista, l'uomo che ha lanciato i colpi è stato identificato come un iscritto al Casapound, un movimento internazionale di estrema destra. Sahebi scrive che la traversa da cui venivano gli aggressori era quella stessa dove si trovava il centro sociale del Casapound.
Il giornalista rassicura i suoi follower che sta bene con sua moglie e figlio, ma non nasconde la sua preoccupazione per le violenze che si verificano in Italia. "Perché per quanto piaccia a loro raccontare della violenza a sinistra, io credo che la violenza vada cercata altrove", scrive.
Secondo Sahebi, mentre si trovava in zona Brancaccio, vicino al teatro Brancaccio, fu avvicinato da due uomini che gli intimarono di togliere la felpa. Ma quando si rifiutò, uno dei tre gli lanciò un ceffone e il terzo uomo gli tirò un ceffone direttamente in faccia. "Mi hanno colpito in faccia", scrive Sahebi.
Ma cosa c'è dietro questo episodio? Secondo lo stesso giornalista, l'uomo che ha lanciato i colpi è stato identificato come un iscritto al Casapound, un movimento internazionale di estrema destra. Sahebi scrive che la traversa da cui venivano gli aggressori era quella stessa dove si trovava il centro sociale del Casapound.
Il giornalista rassicura i suoi follower che sta bene con sua moglie e figlio, ma non nasconde la sua preoccupazione per le violenze che si verificano in Italia. "Perché per quanto piaccia a loro raccontare della violenza a sinistra, io credo che la violenza vada cercata altrove", scrive.