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La povertà diffusa in Grecia
L'11 per cento della popolazione greca, più di 1,2 milioni di persone, vive al di sotto della soglia di povertà. La situazione economica del paese è grave e sembra che non ci sia una soluzione immediata. Il governo, con la sua riforma suggerita dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, propone l'estensione delle ore lavorative a 13 per fare aumentare gli stipendi di più del 40%. Ma i sindacati grechi sono contrari e hanno già dichiarato due scioperi generali. Secondo loro, questa riforma è un "atto barbarico" che non può essere tollerato in una società moderna.
La povertà diffusa è un problema grave anche qui
Ma perché i sindacati grechi sono contrari a questa riforma? Perché sanno che la manodopera greca è già molto flessibile e che l'estensione delle ore lavorative potrebbe essere difficile da tollerare. Ma forse il vero problema non è la flessibilità dell'orario, ma la povertà diffusa in Grecia.
La globalizzazione ci ha messo i prodotti a prezzi competitivi
Ma come si spiega la situazione economica di Grecia? Forse è possibile trovare una spiegazione nei paesi che crescono più velocemente. India, Vietnam, Cambogia sono solo alcuni esempi di paesi che offrono prodotti a prezzi competitivi grazie alla loro manodopera. Ecco perché le aziende greche cercano di ridurre i costi, aumentando la flessibilità dell'orario.
Un discorso simile può essere fatto anche per noi
Ma forse possiamo applicare questo discorso anche al nostro paese. Il governo propone una riforma che prevede l'aumento degli stipendi dei lavoratori, ma solo se ci sono diminuzioni di costi. Ma cosa succederà quando ci saranno meno iscritti ai sindacati? Dovremmo chiederci se questo discorso è veramente interessato alla crescita economica e alla tutela dei diritti dei lavoratori.
L'11 per cento della popolazione greca, più di 1,2 milioni di persone, vive al di sotto della soglia di povertà. La situazione economica del paese è grave e sembra che non ci sia una soluzione immediata. Il governo, con la sua riforma suggerita dal ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, propone l'estensione delle ore lavorative a 13 per fare aumentare gli stipendi di più del 40%. Ma i sindacati grechi sono contrari e hanno già dichiarato due scioperi generali. Secondo loro, questa riforma è un "atto barbarico" che non può essere tollerato in una società moderna.
La povertà diffusa è un problema grave anche qui
Ma perché i sindacati grechi sono contrari a questa riforma? Perché sanno che la manodopera greca è già molto flessibile e che l'estensione delle ore lavorative potrebbe essere difficile da tollerare. Ma forse il vero problema non è la flessibilità dell'orario, ma la povertà diffusa in Grecia.
La globalizzazione ci ha messo i prodotti a prezzi competitivi
Ma come si spiega la situazione economica di Grecia? Forse è possibile trovare una spiegazione nei paesi che crescono più velocemente. India, Vietnam, Cambogia sono solo alcuni esempi di paesi che offrono prodotti a prezzi competitivi grazie alla loro manodopera. Ecco perché le aziende greche cercano di ridurre i costi, aumentando la flessibilità dell'orario.
Un discorso simile può essere fatto anche per noi
Ma forse possiamo applicare questo discorso anche al nostro paese. Il governo propone una riforma che prevede l'aumento degli stipendi dei lavoratori, ma solo se ci sono diminuzioni di costi. Ma cosa succederà quando ci saranno meno iscritti ai sindacati? Dovremmo chiederci se questo discorso è veramente interessato alla crescita economica e alla tutela dei diritti dei lavoratori.