Cassazione conferma la sua precedente decisione: per la quarta volta, il tribunale deve rilasciare Marcello Dell'Utri. La sentenza della Cassazione è arrivata pochi giorni fa e non ha sorpreso nessuno. Il vicepremier Antonio Tajani ne ha tratto subito un messaggio: "La Corte di Cassazione ha definitivamente chiarito ciò che era ovvio per noi e per tutti gli italiani in buona fede: non è mai esistito alcun legame tra Berlusconi, Dell'Utri e Cosa nostra".
Ma la cosa più interessante della sentenza è che conferma le conclusioni delle due precedenti sentenze di giudizio. La procura di Palermo aveva richiesto una misura di prevenzione patrimoniale a carico dell'ex braccio destro di Berlusconi, ma il tribunale e la corte d'Appello avevano già rigettato le istanze. I giudici della Cassazione hanno rilevato che "nessun elemento concreto depone per ritenere provata un'attività di riciclaggio nelle holding di Berlusconi".
Il fatto è che la Corte di Cassazione ha confermato che Marcello Dell'Utri non aveva alcun legame con la criminalità organizzata né con Cosa Nostra. La decisione è stata vista come una vittoria per Forza Italia, ma anche per l'ex presidente Berlusconi e sua moglie Barbara.
Ma il caso di Marcello Dell'Utri non era solo un semplice procedimento giudiziario. Era un esempio di politica di "giustizia alla vendetta" utilizzata dai suoi avversari per sconfiggere Berlusconi. E ora, con la sentenza della Cassazione, si è chiuso questo capolavoro letterario.
La verità è che la Corte di Cassazione ha definitivamente chiarito un punto importante: non esiste alcun legame tra Dell'Utri e la criminalità organizzata. Ma c'è ancora molto da scoprire su come siano state gestite le indagini su questa vicenda.
E adesso, dopo tanti anni, siamo tornati al tema del riciclaggio di denaro mafioso. La Corte di Cassazione ha confermato che non esiste alcun legame tra Berlusconi e la criminalità organizzata. Ma come si è gestito questo caso? E cosa significa che la procura di Palermo aveva già archiviato un'inchiesta negli anni '90?
La risposta a queste domande sarà data solo dai verbali delle indagini, che non sono stati resi pubblici. Ma una cosa è certa: la sentenza della Cassazione ha chiarito finalmente chiaramente il punto di non troppo poco conto, cioè che Marcello Dell'Utri non aveva alcun legame con la criminalità organizzata.
Ma per i dettagli del caso, dobbiamo ancora aspettare la sentenza dell'inchiesta della procura di Palermo, che è stata rinviata per l'inizio dell'anno.
Ma la cosa più interessante della sentenza è che conferma le conclusioni delle due precedenti sentenze di giudizio. La procura di Palermo aveva richiesto una misura di prevenzione patrimoniale a carico dell'ex braccio destro di Berlusconi, ma il tribunale e la corte d'Appello avevano già rigettato le istanze. I giudici della Cassazione hanno rilevato che "nessun elemento concreto depone per ritenere provata un'attività di riciclaggio nelle holding di Berlusconi".
Il fatto è che la Corte di Cassazione ha confermato che Marcello Dell'Utri non aveva alcun legame con la criminalità organizzata né con Cosa Nostra. La decisione è stata vista come una vittoria per Forza Italia, ma anche per l'ex presidente Berlusconi e sua moglie Barbara.
Ma il caso di Marcello Dell'Utri non era solo un semplice procedimento giudiziario. Era un esempio di politica di "giustizia alla vendetta" utilizzata dai suoi avversari per sconfiggere Berlusconi. E ora, con la sentenza della Cassazione, si è chiuso questo capolavoro letterario.
La verità è che la Corte di Cassazione ha definitivamente chiarito un punto importante: non esiste alcun legame tra Dell'Utri e la criminalità organizzata. Ma c'è ancora molto da scoprire su come siano state gestite le indagini su questa vicenda.
E adesso, dopo tanti anni, siamo tornati al tema del riciclaggio di denaro mafioso. La Corte di Cassazione ha confermato che non esiste alcun legame tra Berlusconi e la criminalità organizzata. Ma come si è gestito questo caso? E cosa significa che la procura di Palermo aveva già archiviato un'inchiesta negli anni '90?
La risposta a queste domande sarà data solo dai verbali delle indagini, che non sono stati resi pubblici. Ma una cosa è certa: la sentenza della Cassazione ha chiarito finalmente chiaramente il punto di non troppo poco conto, cioè che Marcello Dell'Utri non aveva alcun legame con la criminalità organizzata.
Ma per i dettagli del caso, dobbiamo ancora aspettare la sentenza dell'inchiesta della procura di Palermo, che è stata rinviata per l'inizio dell'anno.