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Il Triennale Milano ospita una mostra che mette in luce la danza cieca di Virgilio Sieni, un'esperienza tattile e sensoriale che si avvale del contatto come strumento fondamentale. Lo spettacolo "Danza cieca" è il risultato della collaborazione tra il coreografo toscano e Giuseppe Comuniello, un ballerino non vedente.
La coreografia è una danza di vicinanza, che si basa sulla possibilità di toccarsi e di sentirsi vicini anche senza la vista. I due artisti creano uno spazio tattile che separa e unisce allo stesso tempo, grazie alla frequentazione di sguardi e contatti.
Il palcoscenico è ricoperto di cartone e si presenta come un labirinto dove i due corpi si muovono intorno alle "rovine dei nostri gesti". La danza è una cura, un atto condiviso che mette in relazione il corpo del ballerino e quello dello spettatore.
Virgilio Sieni descrive la sua opera come "un viaggio dove le strade s'incontrano e si mescolano trovando misure e tipologie che rispondono a un ordine sincronico". La danza cieca è quindi una forma di comunicazione che si basa non sulla vista, ma sul contatto.
L'esperienza di Virgilio Sieni è stata anche proiettata su una scena sonora, grazie alla quale i passaggi della coreografia sono ripetuti in una versione anche acustica. La mostra "Danza cieca" si presenta come una realtà che esiste solo nel pensiero del contatto e dell'estrema vicinanza.
Il Triennale Milano è stato il luogo ideale per mostrare questo spettacolo che richiede la possibilità di toccarsi, un'esperienza tattile che separa e unisce allo stesso tempo.
La coreografia è una danza di vicinanza, che si basa sulla possibilità di toccarsi e di sentirsi vicini anche senza la vista. I due artisti creano uno spazio tattile che separa e unisce allo stesso tempo, grazie alla frequentazione di sguardi e contatti.
Il palcoscenico è ricoperto di cartone e si presenta come un labirinto dove i due corpi si muovono intorno alle "rovine dei nostri gesti". La danza è una cura, un atto condiviso che mette in relazione il corpo del ballerino e quello dello spettatore.
Virgilio Sieni descrive la sua opera come "un viaggio dove le strade s'incontrano e si mescolano trovando misure e tipologie che rispondono a un ordine sincronico". La danza cieca è quindi una forma di comunicazione che si basa non sulla vista, ma sul contatto.
L'esperienza di Virgilio Sieni è stata anche proiettata su una scena sonora, grazie alla quale i passaggi della coreografia sono ripetuti in una versione anche acustica. La mostra "Danza cieca" si presenta come una realtà che esiste solo nel pensiero del contatto e dell'estrema vicinanza.
Il Triennale Milano è stato il luogo ideale per mostrare questo spettacolo che richiede la possibilità di toccarsi, un'esperienza tattile che separa e unisce allo stesso tempo.