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"Un italiano dovrebbe tifare per Sinner? Non ci sono alternative. Questa è la retorica di Bruno Vespa, il direttore editoriale de Il Gazzettino, dopo che Jannik Sinner ha deciso di non partecipare alle finali di Coppa Davis a Bologna. L'errore di Sinner è stato giustamente criticato da Vespa, ma la sua risposta è stata ancora più scettica.
"Perché un italiano dovrebbe tifare per Sinner?" ha scritto Vespa su X. La domanda sembra diretta, e la risposta non può essere che "no". Perché Sinner non è un modello di comportamento sportivo, perché non ha messo priorità alla sua nazionale, perché ha deciso di fuggire in vacanza per riprendersi il numero uno in classifica.
Ma Vespa non si ferma qui. "Parla tedesco (giusto, è la sua lingua), risiede a Montecarlo", e così via. La provocazione di Vespa è stata accolta da molti con entusiasmo, ma anche da alcuni che hanno criticato la sua atteggiamento.
Armin Zoeggeler, leggenda dello silittino, ha ribattuto: "C'è chi dice che non è italiano perché parla tedesco? Se abbiamo di questi problemi... Io non ne ho, io so quali sono le mie origini, abbiamo un passaporto italiano. Io non ho un problema". Siamo d'accordo con Zoeggeler.
Tania Cagnotto, campionessa di tuffi, ha anche espresso la sua opinione: "Che lo parlino loro il tedesco, se ci riescono... Che dire, in passato anche Federer e Djokovic hanno fatto questa scelta. Noi italiani siamo sempre molto bravi a criticare, non lo so". La critica è giustificata, ma la risposta di Cagnotto è stata ancora più sincera.
Nicola Pietrangeli ha descritto il comportamento di Sinner come "un grande schiaffo al mondo sportivo italiano", mentre il Codacons ha chiesto il ritiro di tutti i riconoscimenti ufficiali e delle onorificenze assegnate al tennista altoatesino.
Ma alla fine, non c'è un solo modo di pensare su Sinner. Ogni persona ha il proprio modo di vedere le cose, e se alcuni lo criticano, altri gli mostrano il loro sostegno. Il tennista è stato giustamente criticato per il suo comportamento, ma la reazione di Vespa non è stata giusta.
"Perché un italiano dovrebbe tifare per Sinner?" ha scritto Vespa su X. La domanda sembra diretta, e la risposta non può essere che "no". Perché Sinner non è un modello di comportamento sportivo, perché non ha messo priorità alla sua nazionale, perché ha deciso di fuggire in vacanza per riprendersi il numero uno in classifica.
Ma Vespa non si ferma qui. "Parla tedesco (giusto, è la sua lingua), risiede a Montecarlo", e così via. La provocazione di Vespa è stata accolta da molti con entusiasmo, ma anche da alcuni che hanno criticato la sua atteggiamento.
Armin Zoeggeler, leggenda dello silittino, ha ribattuto: "C'è chi dice che non è italiano perché parla tedesco? Se abbiamo di questi problemi... Io non ne ho, io so quali sono le mie origini, abbiamo un passaporto italiano. Io non ho un problema". Siamo d'accordo con Zoeggeler.
Tania Cagnotto, campionessa di tuffi, ha anche espresso la sua opinione: "Che lo parlino loro il tedesco, se ci riescono... Che dire, in passato anche Federer e Djokovic hanno fatto questa scelta. Noi italiani siamo sempre molto bravi a criticare, non lo so". La critica è giustificata, ma la risposta di Cagnotto è stata ancora più sincera.
Nicola Pietrangeli ha descritto il comportamento di Sinner come "un grande schiaffo al mondo sportivo italiano", mentre il Codacons ha chiesto il ritiro di tutti i riconoscimenti ufficiali e delle onorificenze assegnate al tennista altoatesino.
Ma alla fine, non c'è un solo modo di pensare su Sinner. Ogni persona ha il proprio modo di vedere le cose, e se alcuni lo criticano, altri gli mostrano il loro sostegno. Il tennista è stato giustamente criticato per il suo comportamento, ma la reazione di Vespa non è stata giusta.